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“Scioglimento consiglio comunale? Necessaria prova condizionamento stampo mafioso”

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
3 Marzo 2016
Manfredonia // Monte S. Angelo //

Roma. Per sciogliere un consiglio comunale è necessario avere la prova del condizionamento di stampo mafioso sulla volontà dell’organismo, cioè la consapevolezza degli amministratori del loro agire con volontà viziata a causa delle pressioni criminali. Tanto dice la decisione del Consiglio di Stato, sezione III, del 24 febbraio 2016, n.748. La sentenza, collocandosi nell’alveo consolidato da parte della giurisprudenza del Consiglio di Stato, approfondisce i margini di discrezionalità degli organi amministrativi preposti allo scioglimento del Consiglio comunale e indaga sull’elemento della consapevolezza degli amministratori del loro agire che, per essere censurato, deve risultare viziato nella volontà a causa delle pressioni mafiose.

Il caso. In appello davanti al Consiglio di Stato si fronteggiano l’ex Sindaco di un Comune il cui Consiglio è stato sciolto per infiltrazioni mafiose e la Presidenza del Consiglio dei ministri con il ministro dell’Interno, che difendono la decisione della sentenza del giudice di prime cure (Tar Lazio-Roma sezione I n.10314/2015) e contestano la fondatezza dell’appello. I motivi dello scioglimento del Consiglio si basavano sul collegamento tra il sindaco (o tra consiglieri comunali e assessori) ed esponenti delle famiglie mafiose che avrebbe sortito l’affidamento di lavori di servizi di manutenzione ad una cooperativa.

In diritto. La materia è disciplinata dall’articolo 143 Tuel, secondo il quale i Consigli comunali vengono sciolti allorquando emergono elementi concreti, rilevanti ed univoci su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso degli amministratori. Collegamento tale da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi deputati a deliberare una specifica azione amministrativa e, pertanto, compromettere il buon andamento e l’imparzialità della Pa.

L’indirizzo del Legislatore risulta chiaro: salvaguardare la corretta funzionalità della Pa. Lo scioglimento del Consiglio comunale si configura come uno strumento straordinario di prevenzione e
di contrasto alla criminalità organizzata, predisposto dall’ordinamento giuridico per rettificare situazioni patologiche di compromissione del naturale funzionamento del governo locale. In
quest’ottica si pone la necessità di fissare i limiti della discrezionalità amministrativa di competenza degli organi deputati a procedere allo scioglimento del Consiglio Comunale.

I limiti della discrezionalità amministrativa Non è necessaria la dimostrazione di responsabilità penali poste in capo agli amministratori locali circa il loro legame con esponenti della mafia. Ciò che importa è che sussistano, anche per indizi, indici di infiltrazione mafiosa nel Comune. Cosa non facile da provare in quanto questi indizi devono essere precisi e stringenti (Corte Costituzionale 19 marzo 1993 n.103). Si deve poi dimostrare che questi indizi siano effettivamente la causa della deviazione della volontà consiliare esercitata dagli amministratori per quella specifica attività amministrativa. Cioè bisogna provare che sussista la consapevolezza in capo agli amministratori locali di indirizzare le loro decisioni al soddisfacimento degli interessi della mafia.

La sentenza. Alla luce dei parametri sopra indicati, il Consiglio di Stato accoglie l’appello in quanto ciò che aveva convinto il Tar Lazio non è sufficiente per ricorrere allo scioglimento del Consiglio comunale. Per i giudici di palazzo Spada, nella fattispecie all’esame, manca l’allegazione di indici significativi di un collegamento tra Sindaco (o tra i consiglieri ed assessori) ed esponenti delle famiglie mafiose. Questa mancanza, per i giudici di palazzo Spada, non consente al Collegio di valutare il grado di “consapevolezza” degli amministratori di agire in modo distorto a causa delle pressioni mafiose. Cioè manca il presupposto per l’ascrivibilità delle decisioni contestate all’Amministrazione comunale ad un’opera di condizionamento e di pressione esercitata dalle famiglie di stampo mafioso.

(A cura del dr. Pasquale Rinaldi, Monte Sant’Angelo 03.03.2016)

SENTENZA INTEGRALE
sentenza-cs

22 commenti su "“Scioglimento consiglio comunale? Necessaria prova condizionamento stampo mafioso”"

  1. Sarei molto soddisfatto,se le cose andassero a finire a” tarallucc e vin” come di solito ci esprimiamo a Monte,anche se non sono un simpatizzante dell’amministrazione Di Iasio, sarei contento, più che altro per averci ripreso la dignità che l’amministrazione Di Iasio ci aveva tolto. Però devo dire:Che sono un pò incredulo,perchè se il firmatario dell’articolo è il Dottor Pasquale Rinaldi che penso io non credo proprio che le cose stanno cosi,perchè il Dottor Rinaldi che conosco io come affidabilità è pari allo0%

  2. Il commento fatto dal sig. “Giustiziere’ , secondo il mio modesto parere, non ha ne capo e ne coda, primo, perche’ non affronta l’essenza del problema commissariamento, secondo, perche’, il suo giudizio finale sul latore dell’articolo, sembra piu’ quello di un sicario che non quello di un giustiziere.
    Comunque, tornando sul discorso commissariamento, ho avuto sempre l’impressione, che la relazione fatta dai tre chiamiamoli “revisori” mi e’ sembrata piu’ una “esposizione di fatti alla matriciana” che accuse ben precise e circostanziate.
    Preciso che il sottoscritto non ha mai dato un giudizio POLITICO positivo sull’operato, sia dell’amministrazione incriminata, che di molte altre che l’anno preceduta. Comunque, vorrei ricordare a tutti NOI Montanari, sempre pronti a giudicare e a lamentarci di essere delle vittime, che quelle persone sono state eletti da NOI è di conseguenza smettiamola di tirarci fuori, in ogni occasione, da tutte le responsabilita” che purtroppo ci competono a pieno.

  3. Leggendo la risposta del SIGNOR NONNOGIO credo di aver centrato in pieno .Il Dottor RINALDI è proprio quello che penso io.Per quando ai risultati elettorali caro NONNOGIO la vittoria non è stata dei personaggi che si sono insediati al COMUNE , ma bensi delle loro promesse fatte e non mantenute.Infatti si è visto durante la loro Amministrazione quanti atti criminosi sono successi e non voglio elencarli, perchè penso che se sei MONTANARO dovresti esserne al corrente pure tu…….

  4. Se il TAR del Lazio dovesse esprimersi positivamente rispetto al ricorso avverso allo scioglimento comunale intentato dagli amministratori “sciolti” a guida di Iasio, – scioglimento, ricordiamo, chiesto dalla Prefettura di Foggia e ratificato dal governo PD, Alfano e Verdini (espressione: dei Comitati di affari, delle logge massoniche e dell’imperialismo affaristico – bancario) – io mi chiedo (e spero che lo facciano anche i montanari): “Chi restituirà la dignità violata e seviziata ai nostri amministratori? Chi si farà carico di questo atto di radicale prevaricazione? In che modo gli sciacalli idioti e acefali di turno intendono fare resipiscenza? Come verranno risarciti questi ragazzi per le sofferenze patite? In che modo la Città ed i suoi amministratori intendono rivalersi nei confronti di questo vulnus inferto loro? CHI PAGHERA’ PER TUTTA L’IGNOMINIA VERSATA SIA SULLA CITTA’, MA SOPRATTUTTO SU COLORO I QUALI HANNO SPERIMENTATO I “FENDENTI” DELL’INGIUSTIZIA? Spero che i responsabili non la passino impunemente; e la GIUSTIZIA renda GIUSTIZIA alle VITTIME MALCAPITATE. ADIOS.

  5. Caro “GIUSTIZIERE” mi spiace contraddirti, ma ci tengo a specificare che non hai capito affatto il mio commento.

    Caro “MI CHIEDO IO” ,purtrotto in Italia e’ diventata un prassi consolidata quella di mettere la mano chiusa in giu’ con il pollice alzato (come facevano i romani quando dovevano giudicare se un gladiatore perdente doveva vivere o morire). Purtroppo questo modo di fare dipende molto dal modo di porsi dei mezzi di informazione, che con i loro titoloni fanno da cassa di risonanza solo ai presunti misfatti, senza mai entrare nel merito degli stessi avvalendosi del parere di tecnici e legislatori del settore trattato.
    Purtroppo (e la terza volta che lo dico) questo modo di fare mette, il piu’ delle volte, l’opinione pubblica su una falsa pista il cui selciato e’ solo ed esclusivamente la colpevolezza degli interessati. Lungi dal difendere i nostri amministratori, ma sono sempre del parere che “fino a prova contraria”non bisogna mai dare un giudizio sia esso di assoluzione che di colpevolezza , comunque fino ad oggi,che io sappia, non ci sono amministratori arrestati o che hanno ricevuto un avviso di garanzia (se non sono male informato). Aspettiamo tutti con animo sereno che la legge faccia il suo corso senza dare giudizi affrettati.
    Caro ‘mi chiedo io’ se per caso il tutto finisse in un bolla di sapone, la dignita’ c’e
    la restituiremo da soli, forse sara’ il miglior premio per noi è per la nostra bellissima Citta’

  6. Dopo mesi dallo scioglimento lo abbiamo capito tutti che è stato solo uno scioglimento politico. L unico comune in Italia ad essere sciolto pur non avendo nessuno indagato.mentre comuni del PD in cui ci sono sindaci indagato per mafia non vengono sciolti.
    Il Prefetto penso avrà capito di essere stata tratta in errore…infatti lo scioglimento non doveva avvenire.tutta la popolazione è convinta di questo.

  7. Da quando ci sono i commissari a Monte si vive maglio, non succedono più brutte cose che invece succedono tutti i giorni nei paesi vicini

  8. Vero, da quando ci sono i commissari non succedono più brutte cose e invece la cronaca degli altri paesi è un bollettino di guerra.

  9. Il commissariamento stà facendo bene a Monte, basta guardare le brutte cose che succedono tutto intorno è da noi invece sembra un isola felice adesso. Sono state riattivate anche le telecamere e sono arrivati nuovi carabinieri e poi ci saranno anche i nuovi vigili. Si sta molto meglio non succedono più le brutte cose.

  10. Ma io disoccupata ero e disoccupata sono..le strade rotte erano rotte sono.in comune comandano sempre i soliti pure mo io tutto questo cambiamento non lo visto non so poi gli altri

  11. Non credo che sia il caso di esaltare più di tanto la gestione dei commissari. Infatti, strade rotte, questuanti presso Il Santuario di S. Michele, abusivi nell’ex Caserma della Forestale, co.co.co. assunti di nuovo (giustamente), strade rotte, territorio senza il giusto controllo da parte delle forze dell’ordine (per mancanza di personale) ecc., sono tutti ingredienti che contraddistinguevano e contraddistinguono tuttora Monte. Altro che va tutto bene! Altro che cambiamento… forse in negativo!

  12. Per me la commissione in soli otto mesi ha fatto miracoli, più di quanto è stato fatto in tanti anni precedenti. Le strade rotte sono quelle provinciali. Ma il miracolo più grande è che non ci sono più fatti criminosi mentre gli altri paesi sono diventati invivibili.

  13. A monte si stava meglio quando si stava peggio. Adesso è il caos totale. Questuanti a S. Michele, ex caserma della forestale occupata abusivamente, senza che si sia fatto nulla in questi mesi di commissariamento, traffico in tilt ecc.
    Una vera delusione questa commissione. Sinceramente mi aspetto iniziative, non dico risolutive, ma che cambiassero verso all’andamento della città.

  14. Ma come si fà a dire che a Monte si sta peggio adesso? Chi lo dice o è dalla parte della mafia o si vuole vendicare di qualcosa perché a Monte non si è mai stati così bene e anche la criminalità è sparita.

  15. I disonesti e i ladri stavano meglio prima perché comandavano loro in città. Io non voglio tornare indietro e anche io prego che la commissione rimanga altri dieci anni e non tornano più i ladri. La gente è contenta perché non c’è più la delinquenza e il clima è moltissimo meglio adesso.

  16. Arcangelo non ti permettere di infangare i nomi dei santi per i tuoi bassi scopi da mediconzolo da due soldi. Tanto a Monte anche se la commissione va via il 6 aprile c’è stato un risveglio delle coscienze dei cittadini e niente sarà più come era prima che facevate i vostri porci comodi a spese di noi cittadini.

  17. Io racconto la mia esperienza. Sono andata in Comune senza appuntamento perché volevo parlare con uno dei commissari di un problema che si trascinava da anni senza risposte. Ho atteso venti minuti perché il commissario era in riunione, poi mi ha ricevuta e nella stessa giornata mi è stato risolto il mio problema. Dimenticavo, quando sono uscita il commissario si è anche scusato per avermi fatta attendere venti minuti e per il comportamento del Comune che aveva trascurato per anni la mia pratica. Mai è poi mai sarebbe potuto accadere prima quindi anche io dico benvenuto il commissariamento.

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